La disorganizzazione aziendale influisce sulle campagne?
In questa prima rubrica di: "Come l'avrei gestita se non fosse stata a cazzo di cane", vorrei aprire con una piccola riflessione su una delle tante disavventure capitate nel mondo del marketing quando in delle "grandi aziende" la parte tecnica, la parte organizzativa e la parte commerciale non si parlano o sono disorganizzate.
Cominciamo dal raccontare il contesto di questa avventura: mi trovo a dover gestire una serie di inserzioni per sponsorizzare un prodotto nell'ambito estetico che doveva essere venduto e pubblicizzato in tutta italia.
La cliente non vuole investire tantissimo nel progetto e quindi cominciamo fin da subito con delle inserzioni per capire se il prodotto piace e se il costo delle ads era elevato.
Arrivano a distanza di 24-48 ore le prime conversioni dalle inserzioni e chiamo il responsabile per capire che tipologia di utenti avevano ricevuto.
Morale della favola: I lead arrivavano ma i venditori non avevano lo script per poter chiamare.
Risultato:Inserzioni spente e progetto annullato
Se il lavoro non fosse stato a cazzo di cane come l'avrei potuto gestire?
Cominciamo dallo spiegare come avrei realizzato la parte tecnica Avrei strutturato in questo modo il team
Avrei effettuato una riunione col gestore per discutere dell'andamento delle inserzioni con i report di vendita e delle consulenze effettuate.
A distanza di 5 giorni dalla consegna dei primi pacchetti avrei iniziato a raccoglire i primi feedback dalle venditrici così da scalare le inserzioni e procedere al passo successivo: un beauty pack domiciliare (magari da fare anche in ufficio in caso di persone con poco tempo a casa) e una gestione per l'abbonamento dell'utente con pack da 3 a 9 mesi
Quando un'azienda non ha la concentrazione per poter realizzare un prodotto di punta, consiglio sempre di non perdere il proprio tempo a creare soluzioni che non vengono ascoltate.
Una disorganizzazione aziendale fa non solo perdere tempo ma arreca anche danni al settore.